Sabbiare o non sabbiare

Il tour dei cantieri ci ha permesso di girare per tutta Langkawi, alla scoperta di alcuni punti suggestivi che ci siamo ripromessi di visitare sotto Natale insieme a chi ci verrà a trovare.

Questo, il bicchiere mezzo pieno.

Agli occhi di Giulio (il mezzo vuoto) la perlustrazione dei cantieri e la raccolta e studio dei preventivi sono stati ovviamente momenti impegnativi, di una certa tensione, un continuo fai e disfa.

Alla fine il sandblasting, o meglio l’impossibilità di farlo, ha deciso per noi (per il momento).

Il sandblasting è una procedura che si utilizza per riportare a zero il metallo, rimuovendo vernici e ruggine, tramite un getto potentissimo di sabbia. Quando il metallo torna grezzo si protegge nuovamente con svariati prodotti tipo primer, vernici etc.

Che senso ha togliere tutto per poi ridare gli stessi prodotti ex novo?

Il senso è che solo così si è “abbastanza” sicuri che la ruggine non risalti fuori dopo pochi mesi..

That’s a steel boat, baby!


Per non essere da meno, la nostra barca, che è una vera barca di metallo, ha diversi punti della coperta in cui affiora ruggine, ma soprattutto ha la zona di prua della calavele completamente da ricostruire.

Qua tutto da rifare

Alla fine il cantiere che sembrava perfetto per noi non prende nuovi lavori fino al 2025, un altro che poteva andare bene ci ha mandato un preventivo che ci ha fatto stramazzare, un altro ancora era un po’ troppo post apocalittico…


Qui a Rebak Island il sandblasting non si può fare, perché il cantiere non è attrezzato per una procedura che richiede infrastrutture per non essere inquinante.

Alla fine la decisione è stata tanto inevitabile quanto liberatoria:

non fare più il sandblasting

e restare dove siamo (sull’isola che non c’è) a fare lavori in modo diverso, magari meno definitivi ma senza impazzire.


Intanto continuiamo ad aprire e sistemare gavoni e stipetti, e ancora non siamo arrivati in fondo.

prima o poi vi mostreremo anche il resto della barca

Domenica scorsa, siccome qua si festeggiava il Deepawali/Diwali (una delle maggiori ricorrenze indiane) abbiamo fatto un salto a Kuah, che è la cittadina principale dell’isola per vedere che succedeva in giro.

Era indubbiamente festa (la domenica normalmente è un giorno feriale) e Dataran Lang, la piazza dell’aquila, era piena di famiglie.

Finora avevamo snobbato l’aquila gigante simbolo di Langkawi, ma complice il tramonto e tutti presi bene a fare foto, ci siamo fatti affascinare pure noi 😉



È tosta

Da una decina di giorni ci siamo trasferiti in barca, con la consapevolezza che avremmo vissuto in stato di accampamento intensivo.

Sì, ecco, così

Sono state giornate estenuanti, abbiamo trovato acqua in sentina e la prua completamente marcita per infiltrazioni. Le pompe di sentina in gran parte inutilizzabili e la barca percorsa da una moltitudine di cavi che manco Brasil…

Giulio ha lanciato santioni belli grossi, ma dopo una settimana di smonta, impreca, sposta, riprova e rimonta e pulisci…la sentina è asciutta, la muffa eliminata, abbiamo acqua e elettricità in barca. E allora Giulio ha deciso che era arrivato pure il momento di testare il motore che finora non ne avevamo mica avuto il coraggio e…


Per il prossimo mese comunque staremo ancora a Rebak Island che senza esagerare è un piccolo paradiso…

al momento vince la piscina, ma abbiamo pure fatto una passeggiata nella giungla e io la mia prima classe di yoga in Malesia 🙂


Prime Notizie!

Il viaggio verso la Malesia è stato impegnativo ma siamo riusciti a non perdere nessun volo e nessun bagaglio 🙂

90 kg di bagagli, solo andata

Stiamo dormendo in una guest house a Langkawi a pochi minuti da Rebak, l’isola dove sta il Marina e la nostra barchetta.

Rebak Island, dove è ormeggiata Bara

Fa meno caldo di quanto temessimo e piove in media una volta al giorno con scrosci stile diluvio….

Eccola!!

L’emozione quando abbiamo rivisto Bara è stata grande, anche perché dopo 6 mesi di stagione delle piogge non sapevamo cosa ci aspettasse…